CULTURA &TEMPO LIBERO

 
 
 

storie dalla storia

 
HOME DEL DOSSIER

Anno 2010

Anno 2009

Anno 2008

Anno 2007

28 agosto 1917: nasce Ingrid Bergman

di Marco Innocenti

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
27 AGOSTO 2009

La donna che rappresenterà l'ideale femminile - bellezza rassicurante, sguardo profondo, sorriso da antologia, educazione, sensibilità, falsa impressione di fragilità - nasce a Stoccolma il 28 agosto 1917 da una famiglia borghese e diventa attrice presto. Ingrid Bergman viene da un'infanzia solitaria, una giovinezza malinconica, la madre morta subito, il padre pochi anni dopo, uno zio a farle da famiglia. È una tenera, trepida e sensuale ragazza scandinava, diventerà uno dei sogni del mondo. Parte dalla Svezia, alta, semplice, coraggiosa, deliziosamente impacciata, entra in scioltezza a Hollywood nel 1939, vole alto con Casablanca ('42), ripete il successo con Per chi suona la campana ('43), va alle stelle con Notorius ('46), dal mitico bacio con Cary Grant, recita con i mostri sacri Bogart e Cooper, è un'irripetibile Giovanna d'Arco ('48), diventa diva suo malgrado, si lascia prendere dall'istinto e mette a segno un flirt con Cary Grant e un amore esaltante e un po' delirante con Robert Capa.

Il successo
Sono anni splendidi, irripetibili. Ingrid diventa un'attrice di grande spessore, consacrata dal successo e dall'amore del pubblico. Per molti critici è la numero uno, l'erede della Garbo. Hollywood la porta in palmo di mano ma Ingrid sente di ripetersi, diventa insofferente e vuole qualcosa di diverso. "Hollywood è artificiale - dice dopo quasi dieci anni di attiva frequentazione - Mi sento un manichino", e tenta l'avventura. Si ritiene irrealizzata come donna e come attrice: cerca un cinema più vero e un amore intenso. Sfida i grandi produttori americani, lascia il marito e sbarca in Italia.

Rossellini
Conosce Roberto Rossellini. La reciproca attrazione artistica fa nascere il romanzo d'amore. È un colpo di fulmine che rivoluziona la loro esistenza. La candida ribelle di Hollywood inizia una seconda vita con l' "italiano". Quando arriva a Roma con lui, il 20 marzo 1949, sembra la scena di un film. Ingrid ha 34 anni ma ne dimostra dieci di meno, è bella, trasparente, pulita, scuote gentilmente i capelli, sorride dolcemente ai fotografi, ai curiosi, agli spaghetti delle trattorie romane. È la storia più ghiotta dell'anno. È tutto molto romantico e ricco di stimoli professionali - girano cinque film assieme - ma è chiaro come il sole di Stromboli, il loro primo successo, che non può durare. Nel '50 si sposano, hanno tre figli, Robertino, Isotta e Isabella, ma Rossellini, pigro, sornione, un romano intelligente ma caotico, può essere l'uomo di una stagione esaltante ma non della vita. Il rapporto lentamente si spegne: si separano nel '57 e Ingrid se ne va a Parigi. "Ho la valigia facile", confessa con un pizzico di amarezza, e via di nuovo con il cinema e il teatro, il suo grande e poco consumato amore.

La malattia
La vita e la carriera continuano. Anastasia, Indiscreto e Assassinio sull'Orient Express sono tutti successi. La "ragazza di Casablanca" invecchia ed esibisce con orgoglio l'offesa delle rughe. "Giovanna d'Arco non c'è più - dice un giorno - è venuto il mio autunno e fra poco sarà inverno". Nel '78 gira Sinfonia d'autunno, di Ingmar Bergman. L'ultima interpretazione è quella di una donna coraggiosa, Golda Meir. Ingrid è ammalata, ha un cancro al seno. "La felicità - ammette con filosofia - è buona salute e cattiva memoria". Ma la salute se ne è andata e la memoria, purtroppo, è eccellente. Lavora fino all'ultimo, anche quando si sente morire. Se ne va nel giorno del suo sessantasettesimo compleanno, nella casa londinese di Chelsea. Lascia tre Oscar, tre mariti, quattro figli, dei nipotini, una vita vissuta con fierezza, segnata dal rifiuto dell'ipocrisia e dalla fedeltà a una natura passionale nascosta dietro un'elegante facciata. Più che una donna è stata una favola, ma non a lieto fine. E così sarà ricordata. Sempre, e comunque, fedele alla propria verità di donna. E sempre generosa nella vita. Come, al termine della vicenda con Rossellini, riconobbe Yul Brinner: "L'unico gentiluomo di questa storia - disse - è Ingrid Bergman".

27 AGOSTO 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-